Ghibli Park: un piccolo paradiso per i fan di Miyazaki & co.

ghibli park

Avete mai desiderato di entrare nel castello errante del mago Howl o, che so, di mangiare una brioche nella panetteria in cui lavora Kiki la strega? O, ancora, avete mai pensato di esercitarvi al pianoforte nel negozio di antiquariato de I sospiri del mio cuore? Se la risposta ad almeno una di queste domande è un , sappiate che in Giappone, nei pressi di Nagoya, c’è un posto che fa al caso vostro. Mi riferisco al Ghibli Park, un insieme di attrazioni che, come suggerisce il nome, sono ispirate ai film di animazione dello Studio Ghibli.

Il parco è una realtà appena nata, annunciata nel 2017 e inaugurata nel 2022. Ed è ancora in espansione. Basti pensare che, lo scorso 16 marzo, è stata aperta una nuova area, la Valle delle Streghe. Una zona ispirata a film quali Il castello errante di Howl, Kiki – Consegne a domicilio ed Earwig e la strega. E di cui possiamo dire di essere stati tra i primi visitatori in assoluto. Per dei fan dello Studio Ghibli come noi, è una cosa di cui andare assolutamente fieri!

L’obiettivo di questo post è soprattutto quello di aiutare chi sogna di visitare il Ghibli Park ed è alla ricerca di informazioni pratiche. Nelle settimane in cui progettavamo il nostro viaggio, infatti, abbiamo faticato a trovare fonti e punti di riferimento: ci avrebbe fatto molto comodo avere a portata di mano (o di click) delle notizie affidabili e qualche dritta.

Il Ghibli Park, da non confondere con il più “antico” Museo Ghibli di Mitaka (Tokyo), si trova nel grande parco della prefettura di Aichi in cui si è tenuta l’Expo 2005. Un’ampia area verde, raggiungibile dalla stazione centrale di Nagoya in circa 50 minuti, viaggiando sulla linea Higashiyama della metro fino al capolinea (Fujigaoka, circa 28 minuti) e poi utilizzando un treno a levitazione magnetica della linea Linimo fino alla stazione di Ai-Chikyuhaka Koen (circa 13 minuti). Un percorso che, vi assicuro, è molto più facile a farsi, che a raccontarsi.

Fate sempre attenzione alla segnaletica quando siete nelle stazioni e portate con voi del denaro contante, perché alle biglietterie automatiche della Linimo non è possibile utilizzare la carta di credito. Ricordate, poi, che in Giappone il costo dei biglietti della metropolitana dipende dalla distanza da percorrere. Quindi, quando dovete acquistare un biglietto, cercate sulla cartellonistica la vostra stazione di destinazione, e lì vicino troverete scritto il prezzo da corrispondere per la tratta.

Lasciato da parte il viaggio, concentriamoci ora sul parco vero e proprio. Le aree che compongono il Ghibli Park sono autonome e separate tra loro, come delle isole a sé stanti, all’interno della grande area verde dell’ex Expo. Oltre alla Ghibli Grand Warehouse, un enorme edificio chiuso che rappresenta il cuore della visita, ci sono quattro zone all’aperto. Vale a dire, la neonata Valle delle Streghe (Valley of Witches), il villaggio della principessa Mononoke (Mononoke Village), la foresta Dondoko (Dondoko Forest) e la collina della gioventù (Hill of Youth).

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I simboli delle diverse aree del Ghibli Park all’interno della stazione Linimo di Fujigaoka

A ciascuna delle diverse aree si accede con un’unico biglietto, dotato di QR code. L’acquisto del biglietto è una piccola grande sfida, nel caso in cui proveniate, come noi, da un paese straniero. I turisti stranieri, infatti, devono acquistare il biglietto online con due mesi di anticipo. Noi, ad esempio, lo abbiamo acquistato il 10 gennaio scorso, non appena sono stati messi in vendita i biglietti per il mese di marzo 2024. E proprio ieri è iniziata la vendita di quelli per il prossimo mese di giugno.

I biglietti si possono acquistare a partire dal 10 di ogni mese, collegandosi a un sito apposito (a cui si accede attraverso il sito web del Ghibli Park). Visto che vanno sold out molto molto in fretta, c’è anche un orario da tenere ben presente. La vendita, infatti, inizia ufficialmente alle 14 ora giapponese, che con l’ora solare corrispondono alle 6 del mattino italiane, e con l’ora legale alle 7. Noi ci siamo collegati con un po’ di anticipo ma, allo scoccare delle 14, ci siamo comunque ritrovati ad avere circa diecimila (!) persone davanti. Per nostra fortuna, attendendo un’oretta “in coda” (non chiudete la pagina per nessun motivo!!!), siamo riusciti a prenotare i biglietti per la data che avevamo in mente, senza troppi patemi.

I biglietti sono di due tipi. Il più economico garantisce l’ingresso alle diverse aree del parco. L’altro permette invece di visitare anche l’interno di alcune attrazioni, quali il castello errante e la casa di Satsuki e Mei (dal film Il mio vicino Totoro). Quando si acquista il biglietto, bisogna indicare anche l’orario in cui si vuole accedere alla Ghibli Grand Warehouse. Questo è l’unico vincolo temporale che si ha, il resto del parco può essere visitato a proprio piacimento.

Nel biglietto di ingresso è compresa anche la visione di un corto dello Studio Ghibli, all’interno del Cinema Orion della Grand Warehouse. Nel giorno della nostra visita, a fine marzo, era in programma Mr. Dough and the Egg Princess. Traducibile come Il signor impasto e la principessa uovo. Una storia graziosa, senza dialoghi, caratterizzata dall’inconfondibile stile grafico di gran parte delle produzioni dello Studio.

All’interno della Grand Warehouse abbiamo anche potuto ammirare l’Oscar che Hayao Miyazaki ha vinto per Il ragazzo e l’airone.

Il ragazzo e l'airone, premio Oscar

Dopo aver girato tutto il parco, possiamo dire che la Ghibli Grand Warehouse e la Valle delle Streghe sono le attrazioni più ricche e interessanti. Alle quali – possibilmente – dedicare più tempo. Per la gioia dei più piccini, nella Valle delle Streghe ci sono anche due giostre. Una, un carosello, è ispirata a Il castello errante di Howl, mentre l’altra ricorda la macchina volante costruita da Tombo in Kiki – Consegne a domicilio. I biglietti per ciascuna delle due giostre si possono acquistare sul momento, in un chiosco all’interno della Valle delle Streghe.

La giostra carosello ispirata a Il castello errante di Howl

Tenete conto che, per poter accedere alle diverse strutture del parco (non solo alle attrazioni, ma anche ai negozi) è quasi sempre necessario mettersi in fila. Tutto è organizzato molto bene, a dire il vero, ma bisogna armarsi di un po’ di pazienza. A proposito di file, all’interno della Grand Warehouse ci è capitato di vederne una che sembrava infinita. Abbiamo pensato che fosse collegata a una particolare area espositiva, e stavamo quasi per rinunciare alla visita quando, per nostra fortuna, abbiamo scoperto la verità. E cioè, che la fila non era per l’esposizione, ma per scattarsi una foto insieme al mostro No-Face de La città incantata...

Abbiamo notato che la maggior parte delle attrazioni del Ghibli Park sono studiate proprio per offrire ai visitatori dei perfetti set fotografici. Non saprei dire se questo dipenda da un particolare fattore culturale locale, o se invece sia il prodotto della tendenza globale a postare viaggi ed esperienze sui social…

Comunque sia, l’utenza del Ghibli Park, come abbiamo avuto modo di constatare durante la nostra visita, è prevalentemente giapponese. Per questo, non tutto il personale parla inglese. Ciò nonostante, vi assicuro che si riesce a comunicare e a capirsi. E che, in generale, tutti sono molto gentili e disponibili.

Un’ultima cosa da tenere presente è che le diverse aree tematiche del parco sono piuttosto distanti tra loro. Quindi bisogna rassegnarsi a camminare molto, o decidere di usufruire della navette (a pagamento) che fanno la spola da una parte all’altra del parco. Tra queste c’è anche una versione mini del famoso Catbus de Il mio vicino Totoro. Non a caso, l’area più lontana e sperduta in assoluto è proprio la foresta Dondoko, con la graziosa casa di Satsuki e Mei e con il Totoro gigante.

Gli interni di alcune attrazioni, come il castello errante o la cameretta di Kiki, solo per citarne un paio, sono riprodotti in modo davvero curato e accurato. Tutti i dettagli sono al posto giusto, con l’aggiunta, qua e là, di qualche piccolo bonus. Sembra proprio di ritrovarsi all’interno dei diversi film, di respirarne l’atmosfera… Nel negozio di antiquariato ispirato a I sospiri del mio cuore, nella graziosa Hill of Youth, è anche possibile fermarsi a suonare il pianoforte o il violino, utilizzando gli spartiti a disposizione. Che, neanche a dirlo, riproducono alcune delle colonne sonore dei film dello Studio Ghibli. Durante la nostra visita, una coppia madre/figlia si stava esercitando al violino sulle note di Take Me Home, Country Roads

Purtroppo, gli interni delle attrazioni principali, così come l’ampia area gioco della Ghibli Grand Warehouse, non sono fotografabili. Vi lascio comunque qui di seguito qualche testimonianza visiva di altre zone, che di certo vi riporteranno alla memoria scene, luoghi o personaggi appartenenti al meraviglioso universo Ghibli.